top of page

Abbigliamento popolare sestese

Nel nostro paese l’abbigliamento popolare femminile era composto dalla gonna a piccole pieghe rosse e blu “sa gunnedda de bordau”, la camicia era bianca di lino e cottone con colletto e polsini ricamati, resa aderente alla vita con “su cossu” di stoffa anche pregiata.
Su mucadori de pitturra” era il fazzoletto che venne imposto per moderare ampie scollature. La parte anteriore della gonna veniva completata da “su davantali”, in seta operata o di altre stoffe, mentre per le faccende quotidiane era in uso “su pann’e annanti”.
Completavano l’abbigliamento i giubbini di diversa foggia indossati nelle varie occasioni. I capelli venivano raccolti con “su turbanti” completato con fazzoletti ripiegati a triangolo. Integrano l’abbigliamento le collane di corallo e “is arracadas, is broscias, is cannacas”.
Elemento di distinzione tra le classi era “su bistiri de broccau” realizzato con velluti, broccati e altre stoffe pregiate.
 
I contadini e i pastori usavano stoffe resistenti quali orbace, pelli; mentre i velluti e i broccati erano riservati alle classi più abbienti. Sul capo la tipica “berritta” in panno nero, aderente alla testa grazie a un fazzoletto di vari colori.
La camicia in cotone o lino, finemente ricamata, chiusa al collo grazie a due bottoni d’oro e argento.
Il corpetto in panno nero o di broccato e velluto con doppia fila di bottoni.
Sopra i mutandoni bianchi “is crazzois de arroda” un gonnellino in panno nero stretto in vita da una contura di cuoio o di tessuto.
Is crazzas” in panno nero stringevano i mutandoni alle ginocchia. I pastori usavano “sa best’e peddi” di pelliccia lunga o corta mentre a ulteriore distinzione i ricchi usavano “su sereniccu” confezionato con panno pregiato velluto o nappina.

Testo e ricerche a cura di Nazareno Orrù e Nicoletta Ledda


Approfondimento sull'abbigliamento popolare sestese (a cura di Roberto Bullita)

bottom of page