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Goccius
[…] riportiamo a fini conoscitivi i goccius che venivano cantati a Sestu, per esaltare le qualità esemplari e taumaturgiche di alcuni santi festeggiati in paese e di Gesù, […].
Come risaputo, i goccius (gosos in logudorese) in origine erano canti esclusivamente religiosi, composti in lingua sarda, nei quali alla conclusione dell'inno c'era quasi sempre un'orazione effettuata sotto forma di supplica che, in situazioni esistenziali particolarmente critiche, serviva per rivolgere al Santo la richiesta di una grazia personale o l'intercessione per la risoluzione di gravi problemi che riguardavano l'intera comunità.
I goccius religiosi sono splendidi esempi di fede, frutto di menti teologicamente preparate che hanno scritto questi inni in rime semplici, ma ricche di sentimenti religiosi, affinché il popolo incolto potesse recitarli e comprenderne il loro significato dottrinale, cantandoli in chiesa e durante le processioni.
Col tempo, tuttavia, i goccius furono estesi anche a usi decisamente più profani, come ad esempio quelli che venivano composti in occasione del Carnevale, oppure per satireggiare costumi e persone cadute per vari motivi nel ridicolo e che perciò, venivano sbeffeggiate con canti particolarmente irrisori che denunciavano certe condotte immorali adottate nell'ambito della comunità, che deviavano dalle consuetudini sociali riconosciute da tutti. […]
Autore: Roberto Bullita
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